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Raggiungimento obiettivo
Il progetto
Racconti di Comunità 2 è un progetto di inclusione sociale e culturale pensato per valorizzare il patrimonio artistico della Collezione Paolo VI rendendolo accessibile a tutti, sempre con una particolare attenzione per i più fragili.
Punto di forza e strumento metodologico dell’iniziativa è l’unione tra le competenze e le conoscenze storico-artistiche dei professionisti che lavorano in museo e il vissuto del pubblico a cui ci si rivolge, che reinterpreta le opere in chiave narrativa. A motivare questa scelta, la convinzione che per mediare un patrimonio non sia sufficiente studiarlo a fondo e mettere in atto le migliori strategie per comunicarlo, ma che sia altrettanto indispensabile conoscere nel profondo il pubblico a cui ci si rivolge, le sue necessità e le storie che ha da raccontare.
Racconti di Comunità è nato per dotare il nostro museo di un nuovo strumento per il benessere della persona e della Comunità, uno spazio in cui l’individuo possa esprimere se stesso attraverso l’arte e la narrazione della sua vita. In questa seconda edizione del progetto "Racconti di Comunità 2" l’obiettivo è quello di ampliare l’ambito di intervento a livello territoriale e dotare la proposta di ulteriori momenti formativi e occasioni di crescita sia per gli operatori sia soprattutto per i destinatari del progetto. Questa nuova proposta si rivolge, come già accaduto nella precedente edizione, a soggetti fragili (anziani, ragazzi, donne con difficoltà o più in generale a coloro che quotidianamente hanno a che fare con situazioni di fragilità), ma in più vorremmo raggiungere anche un pubblico più ampio, che potrà così usufruire di queste attività gratuitamente, nella convinzione che giovi in generale alla persona il poter vivere il museo e le sue opere secondo un approccio più personale ed emotivamente vicino. I laboratori si arricchiranno di nuovi spunti e possibilità di narrazione. La Collezione Paolo VI ha l’obiettivo di utilizzare e comunicare il proprio patrimonio artistico al fine di riscoprire una fruizione del museo più personale ed emotiva, indipendente dai dati della storia dell’arte, ma che, tramite lo strumento della narrazione, vive soprattutto delle sensazioni che le opere generano nell’animo del singolo individuo, nel momento in cui queste vengono messe in relazione con il vissuto di ciascuno. I racconti e le voci scaturiti da questi nuovi laboratori, attraverso un lavoro di digitalizzazione, entreranno, inoltre, a far parte del percorso espositivo permanente del museo; il visitatore potrà quindi seguire un percorso dedicato al progetto, usufruendo così di una nuova e autentica chiave di lettura del patrimonio artistico custodito.
