Diventa sempre più solido l’impegno di Fondazione della Comunità Bresciana nel contrasto della povertà educativa minorile sia sul territorio provinciale che nazionale sotto l’ombrello dell’impresa sociale Con i Bambini (https://www.conibambini.org/), organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud.

Sono quattro i progetti cui la Fondazione ha aderito e che sono stati selezionati come meritevoli di finanziamento da Bandi emanati da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

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Ecologia integrale per i Diritti dell’Infanzia (2017-2022)  ha avuto l’obiettivo di azzerare la povertà neonatale, nei territori di riferimento, agendo sui vari aspetti che influiscono durante i primi 1.000 giorni della vita di un bambino, considerati dal primo giorno di gravidanza al secondo anno di età. Il progetto ha concentrato la propria azione su Messina e Brescia, due territori molto diversi tra loro per caratteristiche socioeconomiche.

Il motto scelto, Crescendo in Bellezza, testimonia l’impegno, motore del progetto, di perseguire gli obiettivi e le priorità del Pilastro Europeo dei Diritti Sociali, secondo il quale “I bambini hanno diritto all’educazione e cura della prima infanzia a costi sostenibili e di buona qualità” e “I minori hanno il diritto di essere protetti dalla povertà. I bambini provenienti da contesti svantaggiati hanno diritto a misure specifiche tese a promuovere le pari opportunità”.

Il progetto ha visto in campo Fondazione della Comunità di Messina in qualità di capofila, Fondazione della Comunità Bresciana, Cooperativa Cauto, CEVAS, Comune di Brescia, Comune di Messina, Assifero e Reves, coinvolgendo numerosi partner locali, nazionali e internazionali.

Il progetto

Ecologia Integrale per i Diritti dell’Infanzia, un progetto unico nel suo genere e altamente innovativo, ha previsto tre livelli di azione:

  • Livello universalistico: promuovere la salute e lo sviluppo cognitivo precoce di tutti i nati nei territori di riferimento. Al momento della nascita, gli operatori del territorio effettuano le cosiddette “home visiting”, portando alle famiglie dei neonati il saluto della comunità informando i genitori sull’importanza di alcune scelte per porre le basi di una crescita sana del bambino e promuovendo la lettura ad alta voce e l’ascolto della musica. Ulteriore obiettivo di questa fase: l’identificazione dei soggetti più deboli e in difficoltà da prendere successivamente in carico.
  • Livello comunitario: sviluppo di sistemi socioeconomici generatori di alternative sulle principali aree dei funzionamenti umani dei neonati e delle loro famiglie (abitare, lavoro, conoscenza, socializzazione). In particolare, vengono organizzati spazi partecipativi di empowerment educativo e azioni di sostegno all’housing e all’imprenditoria solidale, capaci di favorire l’inclusione abitativa e lavorativa dei beneficiari.
  • Livello personalizzato: studiare e sviluppare progetti ad hoc in risposta ai bisogni e alle necessità dei singoli soggetti precedentemente individuati durante le home visiting

Ed è proprio in questo ultimo livello che si concretizza l’elemento più innovativo del progetto: il capitale personale di capacitazione (CPC). Dopo la sottoscrizione di un patto sociale condiviso, ogni soggetto preso in carico riceve uno stock di ricchezza, il cosiddetto CPC, un patrimonio investito destinato a sostenere il nucleo familiare nel lungo periodo (almeno 8 anni). E’ stato possibile investire questo capitale di capacitazione:

  • per finanziare azioni di housing sociale, per esempio attraverso pratiche di auto-recupero
  • per finanziare, in collaborazione con gli attori partner dell’economia sociale del territorio, azioni di investimento produttivo finalizzate all’inclusione lavorativa di un componente della famiglia;
  • per istituire una borsa di studio per il futuro del bambino e/o per facilitare l’acquisizione di competenze di un familiare necessarie per le attività lavorative;
  • per determinare un micro-budget di salute capace di sostenere eventuali gap di produttività al lavoro, di autonomia sull’abitare, di socializzazione delle famiglie sul lunghissimo periodo.

Il progetto per la prima volta in Europa ha inteso sperimentare sistemi di welfare locali, che agiscono su basi informative raffinate e complesse. Concentra la sua attenzione sulla possibilità di fornire alle famiglie uno stock di ricchezza da cui partire. Inoltre, prova per la prima volta a sviluppare una policy armonica multi-prospettica che agisce in modo coerente sui sistemi e con le persone allo scopo di costruire alternative sulle principali aree dei funzionamenti umani, promuovendo così l’espansione delle libertà strumentali legate alla casa, al lavoro, alla conoscenza, alla socializzazione.

 

Consulta il documento di valutazione finale redatto da CEVAS Centro di ricerca e valutazione: Report Ecologia Integrale

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Il titolo di questo progetto, che ha ricevuto un finanziamento complessivo di 2.700.000 Euro, si riferisce al fatto che sono ben cinque le Fondazioni entrate in rete: capofila la Fondazione Comunitaria Lecchese, con Fondazione della Comunità Bresciana e le Fondazioni comunitarie Mirafiori (Torino), San Gennaro (Napoli) e di Messina ad arricchire la partnership. Il progetto si è svolto dal 2019 al 2022 in Lombardia, Campania, Piemonte e Sicilia. L’obiettivo: prevenire e contrastare fenomeni di povertà educativa che riguardano bambini/preadolescenti e famiglie all’interno dei contesti territoriali in cui insistono le cinque Fondazioni Comunitarie.

Tre le tipologie di intervento: il primo è il supporto all’esperienza formativa e il contrasto alla dispersione a partire dall’interazione costante con la scuola. Dalla sperimentazione della “scuola aperta” alla realizzazione di servizi educativi presso altri spazi comunitari. Sono stati attivati servizi integrativi ai percorsi curriculari caratterizzati da attività di sostegno allo studio, laboratori espressivi, azioni di conoscenza delle offerte culturali del territorio, esperienze di cittadinanza attiva e attività sportive. Il secondo tipo di intervento ha previsto la costruzione di patti educativi con la famiglia e la comunità per accompagnare la crescita dei minori e sostenere i genitori nel proprio ruolo educativo. Attivati “spazi di ascolto” per accogliere i bisogni delle famiglie, percorsi formativi e di orientamento di gruppo, esperienze di tutoraggio educativo e costruiti “patti di corresponsabilità educativa”. Terzo passo la promozione dello sviluppo e del potenziamento di attività in ambito scientifico, tecnologico e digitale con l’introduzione di ambienti e didattiche sperimentali.

 

Consulta il documento di valutazione finale redatto da Istituto Italiano di Valutazione: Report Batti il Cinque!

Smart School (2019-2022), progetto cofinanziato dall’Impresa Sociale Con i Bambini e da Fondazione della Comunità Bresciana, ha inteso promuovere il cambiamento culturale in tre territori della provincia di Brescia (Val Trompia, Valle Sabbia e Bassa Bresciana Centrale) al fine di contrastare la povertà educativa nella fascia 11-17 anni attraverso due strategie: “piantare fragole” e “scavare pozzi”.

Il progetto “pianta fragole” dove il territorio è in grado di supportare nuovi servizi da replicare fino a generare un cambiamento di sistema. “Scava pozzi” agendo maggiormente in profondità per creare i presupposti per cui poi si possano sperimentare nuove prassi.

La scuola è stato il soggetto centrale in tutte le fasi della progettualità, per promuoverne una visione aperta e in relazione con le comunità in tre diverse azioni di cambiamento: Empowerment didattico, la nascita di hub tra scuola e territorio, up-grade rispetto alla promozione delle materie scientifiche e culturali.

In particolare si è scelto di intervenire sulla fascia d’età 11-17 anni per contrastare percorsi scolastici negativi che attraverso il disagio, le difficoltà relazionali e i ripetuti fallimenti possono portare all’abbandono della scuola e ad un ritiro sociale patologico. Al progetto vengono destinati complessivamente 650.000€, di cui 400.000€ messi a disposizione da Fondazione della Comunità Bresciana, tramite le erogazioni territoriali di Fondazione Cariplo e direttamente dai donatori della Fondazione, e 250.000€ da Con i Bambini.

 

Consulta il documento di valutazione finale redatto da Socialis – Centro studi in imprese cooperative, sociali ed enti non profit: Report Smart School

DAD – Differenti Approcci Didattici punta a contrastare – per il triennio 2021-2024 – il digital divide e la disuguaglianza di opportunità educative all’interno di sei Ambiti territoriali della provincia di Brescia (Brescia Città, Valle Trompia, Bassa Bresciana Centrale, Valle Sabbia, Valle Camonica e Montorfano). Coinvolge complessivamente 49 scuole, 17 Enti del Terzo Settore e 9 Enti Pubblici, per un totale di 75 realtà. Il progetto sarà in grado di intercettare 5.000 famiglie, 400 tra docenti ed educatori ed infine 6.000 minori tra gli 11 e i 17 anni.

Il progetto è stato selezionato e finanziato da Con i Bambini attraverso un contributo di 1 milione e 250mila euro e da Fondazione Cariplo con un ulteriore contributo di 1 milione e 250mila euro, per risorse complessive pari a 2 milioni e 500mila euro.

AZIONI PROGETTUALI

Le azioni previste partono dal potenziamento delle infrastrutture digitali all’interno degli istituti scolastici e dalla fornitura di dispositivi. Secondariamente sono previsti percorsi di formazione rivolti a studenti, docenti, genitori ed educatori. Vengono inoltre attivate figure che possano accompagnare le scuole e le famiglie, in particolare: un consulente tecnico in grado di indicare fonti di finanziamento sul tema del contrasto della povertà educativa, educatori professionisti per supportare i minori nel corretto utilizzo dei dispositivi ed infine alcuni “animatori digitali”: persone adeguatamente formate per garantire il mantenimento della digitalizzazione e dei relativi processi. La quarta azione vede la creazione di 9 hub territoriali dove sperimentare laboratori e attività didattiche innovative. Infine si intende promuovere una cultura aperta ed inclusiva attraverso il coinvolgimento di un comitato scientifico appositamente costituito.

CABINA DI REGIA

Centrale sarà l’accompagnamento dei numerosi partner presenti sul territorio da parte della cabina di regia progettuale composta da: Fondazione della Comunità Bresciana (capofila del progetto), Il Calabrone, le tre Comunità Montane di Valle Camonica, Valle Trompia e Valle Sabbia, Ambito 9, Comune di Palazzolo, ed un referente per le scuole della città di Brescia. La cabina andrà a rafforzare reti di partenariato già consolidate nella realizzazione di progetti educativi o a creare nuove reti, concentrandosi soprattutto nelle aree più deprivate e dunque maggiormente colpite dalle conseguenze della pandemia.

 

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