IL FESTIVAL PIANISTICO INTERNAZIONALE: ‘BUONA PRATICA’ PER BERGAMO E BRESCIA CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA 2023

10/06/2021

Il Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo è in scena con la 58° edizione dedicata a Fryderyk Chopin. Il 2021 per il Festival è l’anno dei ritorni: a partire dal periodo, dal 24 maggio all’11 luglio, fino agli ospiti internazionali e soprattutto alle sedi storiche della manifestazione. A Bergamo i concerti tornano al Teatro Donizetti, fresco di restauro, dopo tre anni in Città Alta. A Brescia la prima parte del cartellone sarà al Teatro Grande e, poi, al Sociale. Ma è anche l’anno della novità. Dopo vent’anni di operato di Andrea Gibellini, la presidenza del Festival passa alla bergamasca Daniela Gennaro Guadalupi.

Il Festival di Brescia e Bergamo, nonostante l’emergenza sanitaria che ha colpito in maniera eccezionale le due città ‘cugine’, non si è mai fermato e, seppur, con i limiti imposti dal contenimento della pandemia e potendo contare sul sostegno dei partner storici, tra cui la Fondazione della Comunità Bergamasca e quella della Comunità Bresciana, è diventato a pieno titolo simbolo di resilienza, determinazione, passione per la cultura e i suoi protagonisti. Valorizzare i giovani professionisti è stata una scelta precisa. “Ricominciare l’attività concertistica – racconta il Maestro Pier Carlo Orizio – non ha solo una valenza artistica ma, ora più che in passato, acquisisce un’importanza sociale. Noi tutti auspichiamo che non si tratti di una falsa partenza ma di graduale ritorno alla vita”.

L’esperienza che le due città condividono con il Festival è certamente un ottimo viatico per l’atteso appuntamento del 2023 con Bergamo e Brescia Capitale italiana della Cultura.

Un sistema di relazioni, un metodo d’azione, una condivisione di prospettive quelle che danno vita dal Festival Pianistico Internazionale di Bergamo e Brescia che certamente può porsi come ‘buona pratica’ per quelle iniziative che si stanno pensando, progettando, avviando e che daranno ‘corpo’ alla grande opportunità rappresentata dalla Capitale italiana della cultura.

Cosa ne pensano tre dei protagonisti come Osvaldo Ranica, presidente Fondazione della Comunità Bergamasca, Alberta Marniga, presidente Fondazione della Comunità Bresciana e Daniela Guadalupi?

Abbiamo fatto con loro una chiacchierata a tre voci.

Alberta Marniga

Osvaldo Ranica

Daniela Guadalupi

Presidenti, l’edizione 2021 del Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo è la seconda che si tiene in emergenza Covid-19. La macchina organizzativa non si è mai fermata. La scelta è stata quella di dare un segnale di fiducia e di speranza ai due territori, città simbolo, loro malgrado, della violenza della pandemia.

Guadalupi: L’anno scorso la scelta di organizzare un festival live è stata fatta in estate, dopo il primo lockdown; ci è sembrato doveroso farlo soprattutto per gli artisti, gli orchestrali e le maestranze che per lungo tempo si sono dovuti fermare, in molti casi restando senza risorse. Quest’anno la scelta veramente difficile è stata quella di organizzare in un mese quello che di solito facciamo in almeno sei mesi di preparativi, con tutti i rischi del caso. Ce la stiamo facendo e questo ci conforta anche perché abbiamo testato la macchina organizzativa del Festival come meglio non avremmo potuto fare. Due annate straordinarie ma, nella drammaticità dei momenti che tutti abbiamo vissuto in prima persona, due annate che ci hanno dato tanto in fiducia e speranza per il futuro.

Marniga: La scorsa edizione del Festival è stata purtroppo più contenuta ma gli organizzatori hanno fatto davvero benissimo a mantenerla. Quest’anno sono molto felice che la vita del Festival possa quasi riprendere alla normalità. Ho partecipato all’inaugurazione e ho visto che erano tutti davvero soddisfatti. Devo dire che anche la scelta di Chopin, con la dolcezza della sua musica, è più che azzeccata per cullare l’anima di chi ha sofferto così tanto in questi tempi.

Ranica: Abbiamo scelto di non far mancare il nostro contributo al Festival Pianistico Internazionale, che dal 2009 conta sul sostegno della Fondazione della Comunità Bergamasca. La prestigiosa iniziativa ha saputo mostrare tutta la tenacia delle nostre città, Bergamo e Brescia, che nonostante fossero provate come nessun’altra dalla violenza della pandemia non si sono arrese, dando così un segno concreto di speranza alla nostra gente, ai musicisti, al mondo della cultura, il più colpito dall’emergenza sanitaria. La Fondazione c’è: è accanto alla comunità bergamasca per offrire uno sguardo di fiducia al futuro. Questo è il valore che sottende ogni nostra iniziativa.

Le Fondazioni delle due comunità, Bergamo e Brescia, si sono attivate sin dall’inizio dell’emergenza a supporto dei territori di riferimento sostenendo sia progetti sociosanitari che culturali, di cui il Festival Pianistico internazionale rappresenta un simbolo di unione per le due città.

Ranica: Fondazione della Comunità Bergamasca sostiene progetti di solidarietà e sviluppo in ambito sociale e socio-assistenziale, di valorizzazione del patrimonio artistico e promozione della cultura oltre che di supporto a formazione, istruzione ed ecologia. Nel 2020 abbiamo contribuito con quasi un milione di euro alla realizzazione di un centinaio di progetti in ambito sociale e socio-assistenziale e stanziato oltre 650 mila euro per 85 progetti culturali. Nel 2021 sosterremo progetti per oltre 2 milioni di euro, con una forte prevalenza alla promozione sociale e culturale per affrontare l’emergenza e contribuire efficacemente alla ripresa post Covid-19. Tra le progettualità da ricordare c’è sicuramente l’avvio del Fondo Povertà, nato dall’esperienza della raccolta straordinaria dello scorso anno di #SosteniAmoBergamo, grazie al quale contribuiremo alla realizzazione di iniziative a contrasto delle diverse povertà – economica, alimentare, lavorativa, educativa, culturale – che stanno emergendo sul territorio. Ma non ci fermiamo qui. Fondazione continuerà a fare la sua parte per la promozione della comunità bergamasca e, con l’orizzonte del 2023, lavorando in sinergia con la città di Brescia e la Fondazione ‘cugina’.

Marniga: I bresciani hanno risposto in maniera straordinaria alla raccolta organizzata in collaborazione con il Giornale di Brescia, una vera e propria “chiamata alle armi” dei bresciani. La Fondazione ha lavorato tantissimo perché ciò che abbiamo raccolto fosse trasformato immediatamente in servizi a chi aveva bisogno. Abbiamo cercato di dare sempre una mano alle realtà culturali con cui collaboriamo e abbiamo dato il nostro sostegno alla cultura per chi si è potuto mettere in campo nonostante le difficoltà, come il Festival lo scorso settembre.

Guadalupi: Poter guardare al 2023 senza aver interrotto una continuità organizzativa che dura da 58 anni ci dà la forza di guardare a questa nuova sfida con rinnovate motivazioni, certi che l’esperienza maturata in tanti decenni possa rappresentare un punto di riferimento di impagabile valore. Fra l’altro nel 2023 festeggeremo il traguardo dei 60 anni e quale miglior, ulteriore stimolo farlo insieme alle due Comunità.

Nel 2023 Bergamo e Brescia saranno, insieme, Capitale italiana della cultura. Il Festival Pianistico internazionale potrebbe rappresentare un’esperienza di condivisione tra le due città a cui tendere?

Guadalupi: Nel 1964 il Festival è nato da una felice intuizione del M° Agostino Orizio che ha voluto fin dalla seconda edizione condividere il neonato progetto con la città di Bergamo. La pluriennale decennale esperienza ha dimostrato quanto la condivisione e le sinergie che tale scelta può produrre possono permettere traguardi culturali altrimenti impensabili per realtà non metropolitane come le nostre. Siamo disponibili a mettere a disposizione delle due Comunità tutto il nostro know-how proprio perché consapevoli che quanto abbiamo ricevuto da questa grande avventura culturale possa servire agli altri.

Marniga: Sicuramente sì, stiamo già parlando tra le due Fondazioni. Non anticipo nulla, però ci stiamo lavorando.

Ranica: Le nostre Fondazioni di Comunità hanno una specifica competenza territoriale, ma tutte le iniziative che fanno rete, sviluppano sinergie e allargano orizzonti sono simboliche ed esemplari dello stile della nostra Fondazione. Porsi a servizio delle comunità significa saper far squadra con tutti gli attori del territorio, riconoscendo specificità, talenti, competenze, vocazioni. Fondazione intende agire per facilitare e promuovere alleanze utili allo sviluppo del territorio. Così, crediamo, si ottimizzano risorse, si è più efficaci e si genera un impatto maggiore. Si pensi ai nostri progetti di Ambito oppure a quelli che puntano sulla formazione e la riduzione della povertà educativa o del divario digitale e tecnologico: sono progetti ‘allargati’, sovra provinciali, interistituzionali.

Come pensate di dare concretezza al progetto comune 2023 tra Bergamo e Brescia?

Guadalupi: Idee ce ne sono tante e tutte meritevoli di sviluppo. L’importante è pensare al futuro dei giovani (artisti, spettatori) e per far sì che vi siano semine rivolte a far crescere la cultura musicale nei nostri territori e nelle nostre comunità. La scuola e il sociale sono due target strategici e l’occasione del 2023 deve essere in grado di produrre concretezza e positività, proprio perché tutti gli sforzi che certamente saranno messi in campo non vengano vanificati in sterili operazioni di pura immagine.

Marniga: Lavoreremo insieme in maniera importante e dovremo essere i punti di riferimento, le “spalle”, dei Comuni per lavorare su questo tema. Le due Fondazioni stanno parlando con le due Amministrazioni, un colloquio sempre a quattro, che coinvolge sempre entrambe le parti. Si sta lavorando con il supporto di Fondazione Cariplo, quindi si sta creando qualcosa che è ancora embrionale, ma ci sarà un ruolo di primo piano per una realtà come il Festival che storicamente coinvolge entrambe le città.

Ranica: Faremo il possibile per sviluppare un’alleanza tra le due città e le sue fondazioni. L’ottica è la medesima: lavoro in rete e gestione efficiente ed efficace delle risorse a disposizione. La nostra capacità di costruire alleanze sul territorio e tra le due città, Bergamo e Brescia, è ciò che mettiamo a disposizione con entusiasmo e convinzione. Pensare in grande ci permetterà di realizzare grandi progetti, e Bergamo e Brescia Capitale italiana della cultura senz’altro è un grande progetto.

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