I bambini seguiti dal Reparto di Oncoematologia Pediatrica e Centro Trapianti degli Spedali Civili per motivi di cura e di prevenzione devono spesso alloggiare in strutture idonee una volta dimessi. L’Abe, Associazione bambino Emopatico, ha creato allora una rete di 11 case per evitare il più possibile i ricoveri. Per un bambino una casa accogliente, anche se non è la propria, è senz’altro meglio di una stanza d’ospedale. Obiettivi del progetto sono: diminuire i tempi del ricovero lasciando liberi posti letto in ospedale; offrire un’alternativa al ricovero attraverso la disponibilità gratuita di un alloggio protetto; offrire la necessaria assistenza sanitaria e psicologica anche fuori dall’Ospedale; strutturare un indispensabile coordinamento dei numerosi Servizi offerti nelle case in base anche alla differenziazione dello stato di salute dei bambini; incrementare il supporto psicologico sia negli alloggi ABE che a domicilio nel caso dei pazienti in fase di fine vita; offrire un sostegno economico per le famiglie ospitate che vivono situazioni di disagio. Il macro obiettivo è quello di migliorare la qualità di vita del bambino e dell’intero nucleo familiare attraverso un supporto di rete.
I risultati attesi dal progetto dell’Abe sono: riuscire a coprire tutte le esigenze di alloggio temporaneo per quelle famiglie non residenti con bambini che devono sottoporsi a chemioterapie, radioterapie o sottoposti a Trapianto di Midollo Osseo, evitando strutture non adeguate; diminuire i tempi di ricovero attraverso il servizio di assistenza domiciliare; favorire nelle famiglie l’avvio del processo di adattamento alla nuova situazione, sociale psicologica e abitativa, in cui si vengono a trovare a causa della malattia, attraverso la rete di accompagnamento e sostegno formata dalla responsabile dell’accoglienza, dalla psicoterapeuta, dagli infermieri dell’assistenza domiciliare e dai volontari, aiutandole a ritrovare una dimensione domestica dove recuperare la loro quotidianità.
