Batti il cinque! e Smart School: come sono stati ripensati i progetti durante il lockdown

L’emergenza sanitaria ha costretto tutti noi a riposizionare le nostre priorità per promuovere l’agire civile, ripensando le nostre azioni ed i nostri progetti in corso. La scuola è impegnata in prima linea per favorire la didattica a distanza e garantire il diritto all’istruzione a tutti gli studenti, utilizzando strumenti nuovi ed innovativi. Attraverso i progetti Batti il cinque! e Smart School i partner del nostro territorio hanno voluto offrire un supporto a studenti, famiglie e docenti al fine di superare insieme le difficoltà.

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Il progetto Batti il cinque! ha cercato di offrire competenze a sostegno degli istituti scolastici dedicando le ultime settimane a riadattare quanto già pianificato alla situazione contingente per poter promuovere i principi di inclusione educativa e contrasto alla dispersione scolastica propri del progetto.

In particolare, sono state messe in campo due azioni.

1) Supporto nel raggiungere studenti sprovvisti di strumenti tecnologici per la didattica a distanza

Consegnare i dispositivi e supportare in prima linea i destinatari ha reso possibile la fornitura di strumenti utili e concreti per il contrasto alla povertà educativa, r-Accogliendo i bisogni di chi sta ai margini e provando a diventare ponti tra il mondo pubblico della scuola e quello privato delle abitazioni.

2) Promuovere gli sportelli d’ascolto e il coaching scolastico

L’isolamento e le paure connesse alla pandemia hanno portato con sé il rischio di appesantire fatiche già in essere o comportare nuove forme di malessere e difficoltà nella gestione delle relazioni familiari. Per questo motivo si è pensato di offrire degli spazi di consulenza a distanza a disposizione dei destinatari degli interventi, in particolare anche attraverso il coaching scolastico.

Il coaching fornisce un metodo per trovare una miglior forma organizzativa che permetta di ottimizzare le potenzialità di apprendimento attraverso strategie di studio più efficaci, sostenendo la motivazione personale e migliorando le relazioni.

Nello specifico il processo che si è seguito è stato quello di individuare – su indicazione dei coordinatori di classe – una serie di nominativi di alunni che potessero beneficiare di questo supporto. La scuola ha provveduto ad informare le famiglie di questa opportunità. Il successivo passaggio è stato quello di “incontrare” online l’alunno, con un incontro introduttivo di presentazione ed uno successivo di valutazione dell’andamento scolastico.

Nei successivi appuntamenti l’operatore ha aiutato il ragazzo/a ad identificare le proprie difficoltà e gli aspetti di potenziale miglioramento, supportandolo nell’acquisizione di competenze organizzative, relazionali, capacità decisionali, di problem solving e richiesta di sostegno/aiuto.

Qualche dato

  • 170 tra pc e tablet configurati e consegnati alle famiglie;
  • 62 contatti per un supporto tecnico (download componenti aggiuntive, configurazione microfono/fotocamera, ecc.) e accompagnamento alla didattica a distanza (problemi con il registro elettronico, con la partecipazione alle video lezioni, ecc.);
  • 9 consulenze tecniche con il supporto degli studenti della facoltà di matematica dell’Università Cattolica;
  • 40 studenti coinvolti nell’attività di tutoraggio;
  • 20 ore dedicate a ciascuno studente;
  • 800 ore complessive di coaching.

Quanta fatica. Quanta soddisfazione. Quanta stanchezza. Quanto privilegio

“Credo che ESSERE SOCIALE, in un momento come questo, significhi anche FARE i tecnici computer o i corrieri. Significa stare lì, nell’emergenza più totale cercando di rispondere a dei bisogni, ma che ci permette tante volte di avere uno sguardo privilegiato sulle cose. Con questa partita dei pc, ci siamo messi in una condizione scomoda/faticosa che ci sta chiedendo, ancora una volta, di risignificare un progetto, imparare a fare cose nuove e che ci appartengono poco, uscire dal conosciuto per buttarsi a capofitto nella realtà… Credo che oggi abbiamo incontrato uno spaccato di vita che mai avremmo potuto incontrare se non facendo i “corrieri”. E anche stasera mi dico… Quanta fatica. Quanta soddisfazione. Quanta stanchezza. Quanto privilegio”.

Un operatore.

Come proseguire con le attività di Smart School programmate, con le scuole chiuse? Come fronteggiare la povertà educativa, non potendo svolgere i laboratori, non potendo entrare fisicamente in contatto con gli studenti?

La capacità di adattamento, la resilienza e la fantasia, non si sono fatte attendere. È stato rimandato tutto quello che, da remoto, avrebbe perso parte di significato, mentre sono state messe in campo strategie per colmare il divario creatosi a causa dell’emergenza sanitaria (ma anche sociale, educativa, relazionale…).

Innanzitutto i partner coinvolti in Smart School hanno attuato sempre più una strategia di azione in rete, rete che è stata in grado di estendersi anche oltre il progetto, per cercare risposte e pensare a soluzioni da mettere a sistema: uno scambio di informazioni, di contenuti, di idee e buone prassi che favorisce il lavoro dei territori.

Anche in questo caso due sono le azioni messe in campo.

1) Focus group

Sono stati incontrati virtualmente dirigenti scolastici e docenti, per ricordare che il progetto c’è e continua a mettere a disposizione energie e risorse e per affrontare insieme alcune tematiche importanti, con la consapevolezza che progetti come Smart School avranno nel prossimo anno scolastico un ruolo ancora più centrale. Il contatto continuo permetterà di trovare insieme risposta ai bisogni e pianificare il futuro in questa nuova normalità.

I 6 incontri proposti hanno coinvolto complessivamente 124 docenti e dirigenti scolastici.

2) Laboratori digitali

Le attività dedicate ai ragazzi sono state numerose. In particolare in Valle Sabbia sono stati proposti alcuni laboratori digitali di vario contenuto. Dal coding all’ambiente, dalla creazione di GIF animate all’arte.

Complessivamente sono 70 i ragazzi coinvolti nei 7 incontri proposti.

Affianca i progetti Batti il cinque! e Smart School anche OASI (Online A Scuola Insieme), un’iniziativa promossa da Fondazione della Comunità Bresciana, Cooperativa sociale Il Calabrone, Giornale di Brescia ed Ufficio Scolastico Territoriale.

Attraverso OASI gli operatori contribuiscono alla produzione di materiali fruibili online. OASI nasce con l’idea di dare supporto alle scuole di Brescia e provincia, ai docenti e alle famiglie nel proseguire l’attività educativa e formativa anche da casa, in questo particolare periodo di emergenza sanitaria.

Fare scuola significa, innanzitutto, essere in relazione, e per questo vogliamo essere a fianco di dirigenti, insegnanti e adulti che stanno dedicando le loro energie in un terreno mai incontrato prima, per dare le migliori opportunità educative a ciascuno, anche attraverso una didattica a distanza, innovativa e inclusiva. Con questo progetto si vuole favorire la rielaborazione della situazione attuale negli studenti e studentesse della scuola primaria, secondaria di primo e secondo grado, ma anche nelle loro famiglie. Un’oasi ristoratrice e generatrice dalla quale attingere idee e proposte, dove avere momenti di “incontro” – seppur virtuale – confronto, riflessione e rielaborazione attraverso articoli, link, video ed attività che stimolino creatività, ingegno, immaginazione e curiosità.

Collegati qui: https://www.giornaledibrescia.it/rubriche/progetto-oasi

OASI continua anche durante l’estate con appuntamenti settimanali: ogni mercoledì alle 15.30 controlla le pagine Facebook ed Instagram della Fondazione e scopri tutte le proposte!

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